FRANCIA (4-4-2): Lloris; Sagna, Gallas, Squillaci, Clichy; Diarra (dal 36' s.t. Govou), Diaby, Gourcouff, Ribery; Gignac (dal 1' s.t. Malouda), Cissé (dal 9' s.t. Henry).
SUDAFRICA (4-4-2): Josehps; Ngcongca (dal 9' s.t. Gaxa), Mokoena, Khumalo, Masilela; Pienaar, Sibaya, Khuboni (dal 32' s.t. Modise), Tshabalala; Mphela, Parker (dal 22' s.t. Nomvethe).
ARBITRO: Óscar Ruiz (Colombia).
NOTE: Spettatori 39.415. Ammonito Diaby, espulso Gourcouff al 25' p.t. per gioco violento.
SUDAFRICA (4-4-2): Josehps; Ngcongca (dal 9' s.t. Gaxa), Mokoena, Khumalo, Masilela; Pienaar, Sibaya, Khuboni (dal 32' s.t. Modise), Tshabalala; Mphela, Parker (dal 22' s.t. Nomvethe).
ARBITRO: Óscar Ruiz (Colombia).
NOTE: Spettatori 39.415. Ammonito Diaby, espulso Gourcouff al 25' p.t. per gioco violento.
Tutto è perduto, anche l'onore. Non sarebbe bastata una vittoria sul Sudafrica per poter tornare in patria consapevoli di aver fatto tutto il possibile per passare il turno, ma di certo questa inguardabile Francia non ha nemmeno provato a salvare la faccia sua e del suo tecnico, uno dei più controversi della recente storia del calcio. Con l'inglorioso 1-2 di Blomfontein si chiude dunque l'era-Domenech, caratterizzata da zero successi, infinite polemiche, una sovraesposizione mediatica con pochi eguali nel football e un bilancio indegno dei galletti nelle ultime due grandi manifestazioni a cui hanno partecipato, Euro 2008 e Mondiali 2010.
Per l'ultima partita del girone, da vincere ampiamente sperando che tra Messico e Uruguay sia partita vera, il brizzolato Raymond decide la linea dell'epurazione: fuori Anelka, che lo aveva pesantemente insultato nell'intervallo della gara col Messico, Abidal, Evra (che paga la sua difesa del centravanti del Chelsea), Malouda, Govou e lo squalificato Toulalan, l'undici titolare viene rivoluzionato con gli innesti di Squillaci, Clichy, Diarra, Gignac, Cissé e Gourcuff. I transalpini partono anche benino, sembrano avere più idee del solito e attaccano con continuità e maggor fantasia, tuttavia palesano le solite distanze sballate tra difesa e centrocampo e commettono il peccato mortale di fallire due occasioni chiare con Gignac (è tanto più forte di Benzema?) e Cissé; al contrario, un Sudafrica ordinato e al solito tecnicamente imbarazzante ha il pregio di passare alla prima palla utile: corner di Tshabalala, uscita a vuoto di Lloris e gol di Khumalo di spalla, o forse braccio. La vera mazzata per i francesi arriva però dopo cinque minuti con l'espulsione inventata di Gourcuff, che alza appena il gomito saltando con Sibaya e corona un Mondiale pessimo con un rosso che non meritava assolutamente. La partita dei blues finisce qui: quando non c'è spirito di squadra e l'allenatore in panchina non sa che pesci pigliare è normale squagliarsi alle prime difficoltà, e anche stavolta i transalpini escono mentalmente dal match non appena la partita prende la piega sbagliata. Tra i reparti dei fancesi si aprono voragini clamorose nelle quali i sudafricani si gettano a capofitto, e va da sé che in un contesto del genere anche Mphela può sembrare un attaccante di caratura internazionale. Con spazi enormi sguarniti e decine di metri davanti a loro i padroni di casa salgono in cattedra, segnano il 2-0 e cominciano a collezionare una serie di palle-gol che leggitima le loro aspirazioni di goleada (con un 4-0 e la contemporanea sconfitta del Messico passebbero il turno). Lloris ci mette più di una volta una pezza e quando non ci arriva c'è il palo ad aiutarlo; col passare dei minuti, tuttavia, l'ardore degli africani si spegne e la stanchezza regala alla Francia la possibilità del contropiede, sfruttata alla perfezione da Ribery (assis) e Malouda (gol a porta vuota) al 70'. Il gol della bandiera francese serve solo a mettere la parola fine anche sul mondiale del Sudafrica, che esce al primo turno come mai era accaduto in passato alle nazioni ospitanti. E' comunque un'uscita a testa alta quella dei Bafana Bafana, mentre la figura barbina dei vicecampioni del mondo viene perfettamente riassunta al fischio finale da Domenech, che rifiuta per imprecisati motivi di stringere la mano a Parreira. Arroganza e maleducazione fino all'ultimo, ma stavolta non c'è una testata a cui appellarsi per tentare di spiegare un'eliminazione vergognosa.
EDOARDO MOLINELLI
Per l'ultima partita del girone, da vincere ampiamente sperando che tra Messico e Uruguay sia partita vera, il brizzolato Raymond decide la linea dell'epurazione: fuori Anelka, che lo aveva pesantemente insultato nell'intervallo della gara col Messico, Abidal, Evra (che paga la sua difesa del centravanti del Chelsea), Malouda, Govou e lo squalificato Toulalan, l'undici titolare viene rivoluzionato con gli innesti di Squillaci, Clichy, Diarra, Gignac, Cissé e Gourcuff. I transalpini partono anche benino, sembrano avere più idee del solito e attaccano con continuità e maggor fantasia, tuttavia palesano le solite distanze sballate tra difesa e centrocampo e commettono il peccato mortale di fallire due occasioni chiare con Gignac (è tanto più forte di Benzema?) e Cissé; al contrario, un Sudafrica ordinato e al solito tecnicamente imbarazzante ha il pregio di passare alla prima palla utile: corner di Tshabalala, uscita a vuoto di Lloris e gol di Khumalo di spalla, o forse braccio. La vera mazzata per i francesi arriva però dopo cinque minuti con l'espulsione inventata di Gourcuff, che alza appena il gomito saltando con Sibaya e corona un Mondiale pessimo con un rosso che non meritava assolutamente. La partita dei blues finisce qui: quando non c'è spirito di squadra e l'allenatore in panchina non sa che pesci pigliare è normale squagliarsi alle prime difficoltà, e anche stavolta i transalpini escono mentalmente dal match non appena la partita prende la piega sbagliata. Tra i reparti dei fancesi si aprono voragini clamorose nelle quali i sudafricani si gettano a capofitto, e va da sé che in un contesto del genere anche Mphela può sembrare un attaccante di caratura internazionale. Con spazi enormi sguarniti e decine di metri davanti a loro i padroni di casa salgono in cattedra, segnano il 2-0 e cominciano a collezionare una serie di palle-gol che leggitima le loro aspirazioni di goleada (con un 4-0 e la contemporanea sconfitta del Messico passebbero il turno). Lloris ci mette più di una volta una pezza e quando non ci arriva c'è il palo ad aiutarlo; col passare dei minuti, tuttavia, l'ardore degli africani si spegne e la stanchezza regala alla Francia la possibilità del contropiede, sfruttata alla perfezione da Ribery (assis) e Malouda (gol a porta vuota) al 70'. Il gol della bandiera francese serve solo a mettere la parola fine anche sul mondiale del Sudafrica, che esce al primo turno come mai era accaduto in passato alle nazioni ospitanti. E' comunque un'uscita a testa alta quella dei Bafana Bafana, mentre la figura barbina dei vicecampioni del mondo viene perfettamente riassunta al fischio finale da Domenech, che rifiuta per imprecisati motivi di stringere la mano a Parreira. Arroganza e maleducazione fino all'ultimo, ma stavolta non c'è una testata a cui appellarsi per tentare di spiegare un'eliminazione vergognosa.
EDOARDO MOLINELLI
La Francia fa così pena che nessuno commenta? Su, dai, mettiamone uno...
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