lunedì 21 giugno 2010

Portogallo-Corea del Nord 7-0: Meireles al 29' p.t.; Simao all'8', Almeida all'11', Tiago al 15' e 43', Liedson al 36', Ronaldo al 42' s.t.


PORTOGALLO (4-3-3): Eduardo; Miguel, Alves, Carvalho, Coentrao; Meireles (dal 25' st Veloso), Mendes, Tiago; Ronaldo, Simao (dal 29' st Duda), Almeida (dal 32' st Liedson).(Ferreira, Rolando, Danny, Beto, Pepe, Costa, Fernandes, Amorim, Deco). All: Queiroz.

COREA DEL NORD (5-3-1-1): Myong Guk; Jong Yok (dal 30' st Song Chol), Kwang Chon, Chol Jin, Jun Il, Yun Nam; In Guk (dal 14' st Yong Jun), Yong Hak, Nam Chol (dal 14' st Kum Il); Yong Jo; Tae Se. (Chol Hyok, Kum Chol, Nam Chol, Myong Gil, Chol Myong, Myong Won, Kwang Hyok, Kyong Il, Sung Hyok). All: Jong Hun.

ARBITRO: Pozo (Chi).

NOTE - Giornata piovosa, terreno in buone condizioni, spettatori 40.000. Ammoniti Chol Jin, Mendes, Yong Jun, Almeida. Angoli: 5-1 per il Portogallo. Recuperi: 2', 2'.

Innanzi tutto colgo l'occasione per salutare i lettori e gli altri collaboratori del blog, nonché per scusarmi per la mia prolungata assenza, dovuta – come spesso accade – alla dilatazione dei tempi di allacciamento di una nuova linea adsl (dai 3 giorni lavorativi promessi si è passati a un paio di settimane, ça va sans dire).

Partita ovviamente a due facce, come risulta evidente dalla lettura del tabellino. Nel primo tempo la Corea del Nord quasi replica la prestazione col Brasile: squadra iper-difensiva, tutti dietro la linea della palla e spazi intasati, specie sulle fasce dove Ronaldo e Simao non vengono mai lasciati all'uno contro uno (l'asso del Madrid non solo viene raddoppiato, ma talvolta si trova addirittura imprigionato in una gabbia formata da tre avversari). Il 4-3-3 di Queiroz nella prima frazione manca di rapidità e sbocchi sulla trequarti: la manovra scorre fin dove i nordcoreani vogliono che arrivi, ovvero nella loro metà campo, quindi si blocca davanti al muro eretto davanti a Ry Myong-Guk; a quel punto, in assenza del movimento continuo utile per scardinare certe serrature particolarmente difficili, servirebbero quantomeno gli spunti dei singoli più talentuosi, tuttavia Cristiano e Simao appaiono in giornata no e vengono sistematicamente fermati. Il Portogallo, dunque, tolti i primi minuti di forcing in cui sfiora il gol con Carvalho (palo su azione d'angolo con Ry Myong-Guk a farfalle) non combina praticamente niente fino alla mezz'ora e si affida solo alle conclusioni da fuori di Raul Meireles, il più intraprendente e pronto all'inserimento dei tre centrali di centrocampo. La Corea del Nord non incanta e sembra avere minori energie rispetto alla sfida epica con il Brasile di sette giorni fa, però piano piano prende sempre più coraggio e arriva a farsi vedere con continuità dalle parti di Eduardo, che deve sfoderare un buon intervento su Hong Yong-Jo al 18'; tra i coreani a parer mio merita una nota particolare di merito il centravanti Jong Tae-Se, molto mobile, tatticamente intelligente e tecnicamente non disprezzabile. Nel momento migliore degli asiatici arriva la mazzata, sotto forma di un filtrante da applausi di Tiago (fin lì su standard di invisibilità juventina) che premia il perfetto inserimento di Meireles tra i centrali avversari, troppo statici e poco abili nella lettura del passaggio, non così impossibile da immaginarsi: il centrocampista del Porto è freddo e batte il portiere in uscita. Una volta trovato il vantaggio per il Portogallo il più è fatto, e non a caso il possesso palla dei lusitani dopo l'1-0 diventa subito molto più pericoloso: ora i coreani devono attaccare e scoprirsi, cosa che manda in brodo di giuggiole i palleggiatori di Queiroz. Ronaldo e soci sono bravi e fortunati nel trovare immediatamente a inizio ripresa il gol del 2-0 che mette in cassaforte i tre punti, poi quel momento inizia la sagra del contropiede (con annesso tiro al bersaglio) che finisce per umiliare una Corea che non avrebbe meritato il passivo di 7-0 per quanto mostrato nel primo tempo. Purtroppo il dover rimontare il doppio svantaggio già da inizio ripresa, stavolta con lo spettro dell'eliminazione in caso di sconfitta, ha fatto letteralmente perdere la testa agli uomini di Jong Hun, che si sono infine rivelati per ciò che sono: dei buoni semiprofessionisti e poco più. Migliore in campo a parer mio Raul Meireles, peggiori Simao e Ronaldo; mi riferisco solo al primo tempo, perché quanto visto nella seconda parte di gara non merita giudizi di sorta. Comunque Cristiano Ronaldo ha finalmente segnato il tanto agognato golletto e le sue svariate migliaia di tifose potranno festeggiare lui e la sua pettinatura da pubblicità per parrucchieri, dunque il mondiale portoghese è salvo.

EDOARDO MOLINELLI

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IL REGIME DI KIM JONG-IL FILTRA TUTTO TRANNE I...GOL...!

Non è certo facile scoprirsi traditi dall'effetto boomerang delle barricate, dopo una gara come quella contro il Brasile, portata a termine con il minimo danno e il massimo beneficio di immagine per un paese in preda all'oscurantismo politico-sociale-economico. Una sorta di legge del contrappasso ha minato diabolicamente le certezze dei tascabili soldatini nordcoreani che dopo un primo tempo nel quale avevano a tratti spruzzato gioco e solleticato ambizioni ben celate nel primo incontro, si erano poi trovati sotto per un'invenzione di un Tiago in veste uomo assist di lontani ricordi prelionesi, laddove invece era diventato la "lavatrice" per la sua candida capacità di ripulire azioni. Una stilettata contro il corso del gioco e delle occasioni, una perfida rivincita della legge non scritta del calcio. Nel secondo tempo, alla pioggia che ha inumidito abbondantemente la giornata di Città del Capo si è aggiunta una grandinata di proporzioni cosmiche, che non sarà stata certo gradita dal regime. Un'odiosa messe di azioni-gol che sfociavano in rete, un' altro poker di gol divorati ed una traversa che Ronaldo di Madeira ha disturbato, facendo schizzare via l'acqua depositatasi al momento dell' impatto col pallone. Una saetta che ha scatenato per qualche secondo il sisma sul montante tremante. Un Cristiano molto "cristiano", distributore di pani e pesci per compagni famelici sottoforma di assist sfornati come ciambelle ad una sagra paesana. Sembrava un tiro a segno nel quale il bersaglio lo centravano tutti tranne il Re di Madrid; uno strano fatto cui ha posto rimedio la sorte in occasione di un contropiede, facendo dolcemente rimpallare una palla prima sulla schiena e poi sulla testa del ragazzo dell'85, per poi depositarla sul piede più pagato del pianeta affinché il cerchio si potesse chiudere per davvero. Quella del Portogallo è stata però un'esibizione estemporanea, che troverà ben poco seguito nel futuro della manifestazione, dove i limiti nella costruzione del gioco (tre centrocampisti forse troppo operai tutti insieme in campo: Pedro Mendes, Raul Meireles, Tiago) e nella finalizzazione potrebbero riemergere come i cadaveri affondati sul mare. La Corea del Nord, che in realtà è a "sud" per troppe cose, appena finita la benzina non ha più trovato distributori per rifornirsi ed è rimasta in mezzo ad una strada, consegnandosi con spiccato talento autolesionistico all'attacco di iene assetate di sangue da poterne avere riserve a sufficienza per poter contrastare l'oramai effimera speranza della Costa d'Avorio di riprendere per i capelli un altro mondiale buttato dal finestrino di un treno che per la generazione Drogba non passerà mai più...

VOJVODA


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Sette reti, due legni colpiti, zero gol subiti ed almeno un paio di gol divorati. Sembra essere il tabellino di una partita a senso unico. Ed effettivamente lo è, ma sarebbe scorretto dimenticarsi dell'ottimo primo tempo disputato dai nordcoreani, eccessivamente (anche se è giusto ricordare che in questo girone risulterà fondamentale ai fini della qualificazione la differenza reti) umiliati nel secondo tempo, nel quale hanno subito ben sei pappine, di cui tre in soli 7'. Un autentico massacro, forse esagerato e se vogliamo ingiusto per una nazionale che fino alla rete del 2-0, quella che ha comportato il tracollo, non era dispiaciuta, seppur con tutti i suoi evidenti limiti. Una goleada che rischia di compromettere il rientro a casa dei giocatori nordcoreani: il regime di Pyongyang, esaltatosi dopo l'onorevole sconfitta contro il Brasile, aveva infatti deciso di trasmettere - per la prima volta dal giugno del 2009 - la gara in diretta. Una scelta che non ha portato bene e che - ci auguriamo naturalmente di no - potrebbe avere delle ripercussioni sugli sfortunati giocatori oggi in maglia biancorossa.

Eppure, come detto, nei primi 45' la Corea del Nord aveva confermato quanto di buono fatto vedere con il Brasile, risultando però più pericolosa in attacco e ripartendo con più uomini. Difesa ordinata, possesso palla tutto sommato discreto, movimenti interessanti dei due giocatori migliori, il "russo" Hong Yong-Jo ed il "giapponese" Jong Tae-Se. Particolarmente efficace la marcatura su Cristiano Ronaldo, raddoppiatto e talvolta triplicato, ma sempre fermato in modo pulito, con interventi sul pallone. I nordcoreani danno in particolare la sensazione di non temere e di non rispettare eccessivamente l'asso del Real Madrid, come se non lo conoscessero (e, chi lo sa, magari nel caso di qualcuno è proprio così). Corea del Nord che ci prova, quasi sempre con tiri da fuori, e che sfiora il gol in un paio di circostanze: prima con il già citato Jong Tae-Se (attaccante difficile da contenere, ma che deve migliorare almeno in un fondamentale: il controllo in corsa, perchè se avesse messo giù quella palla si sarebbe ritrovato solo contro Eduardo) e poi con il capitano Hong Yong-Jo. La manovra del Portogallo è lenta, i lusitani non trovano sbocchi, ma sfruttano alla perfezione gli inserimenti da dietro di Raul Meireles: un movimento che la retroguardia nordcoreana proprio non riesce a leggere e che porta alla rete del vantaggio.
All'inizio della ripresa la squadra asiatica cerca un paio di volte la soluzione da lontano con dei tentativi velleitari mentre il Portogallo, con una bella azione corale, si porta sul 2-0 con Simão, perfettamente servito ancora dal tatuatissimo centrocampista del Porto. E' il colpo di grazia che i lusitani infliggono al match, ormai a senso unico: arrivano in rapida sequenza le reti del due (colpo di testa di Hugo Almeida, colpevolmente lasciato solo in mezzo all'area piccola, su cross dell'interessante Fábio Coentrão) e del tre (conclusione dal limite del redivivo Tiago) a zero. Alla festa del gol partecipano anche il subentrato Liedson, Cristiano Ronaldo (che in precedenza aveva colpito l'incrocio dei pali con un magnifico tiro da fuori area) in un modo che definire bizzarro è riduttivo (palla che rimbalza prima sulla schiena e successivamente sulla testa del fuoriclasse di Madeira, che poi recupera in un qualche modo la sfera e la deposita in rete) ed ancora Tiago. Una valanga di gol che con ogni probabilità consentirà al Portogallo di qualificarsi agli Ottavi a discapito della Costa d'Avorio.

ALBERTO FARINONE

3 commenti:

  1. Bravo Edo, benvenuto.

    Corea del Nord anche dignitosa prima del diluvio. Hai citato Jong Tae-se, a me è piaciuto anche il "russo" Hong Yong-Jo. Entrambi intelligenti nel cercarsi gli spazi: Hong, il trequartista, in appoggio al centrocampo, incontro al portatore, per permettere l'uscita dalla metacampo difensiva, generalmente defilandosi leggermente nella zona fra mezzala e terzino sinistro portoghese; Jong invece proponendo sempre questo movimento in profondità, anche lui scegliendosi abilmente una "zona di nessuno", nel suo caso provando a tagliare nello spazio intermedio fra terzino e centrale (lo aveva fatto anche col Brasile, nella zona fra Maicon e Lucio, e offriva così l'unica via praticabile dei nordcoreani per rilanciare l'azione). Intelligente finchè è durato lo 0-0 anche la scelta dei nordcoreani di accompagnare sì l'attacco con più giocatori rispetto alla gara col Brasile, ma di finalizzare sempre e comunque l'azione, anche tirando dalla lunga distanza, per non rischiare nulla in transizione difensiva.

    Poi sul gol di Meireles si vede quello che sono, dilettanti: anche capaci di salvare le apparenze con l'unione che fa la forza, ma individualmente così a corto di talento da "bersi" un movimento come quello del giocatore del Porto.
    Poi è successo quel che doveva succedere, nulla più nulla meno, e mi scuso se ho dato tutto questo risultato a dettagli così trascurabili nella Corea del Nord in una partita il cui risultato dovrebbe parlare di per sè. Ho raschiato il fondo del barile, me ne rendo conto :-)

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  2. Giusto citare il capitano Hong Yong-Jo, io ho fatto un nome secco, quello del "giapponese" Tae-se che mi sembra un attaccante molto interessante, capace di fare sempre da sponda e di costituire un riferimento serio e concreto per i compagni; con un altro centravanti meno bravo, i coreani non uscirebbero mezza volta dal guscio.

    Mi è piaciuto molto, e mi ero dimenticato di dirlo, il terzino Coentrao, mentre non ho capito Hugo Almeida titolare e Liedson in panchina, la differenza qualitativa tra i due mi sembra evidente.

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  3. Coentrao è interessantissimo anche per l'evoluzione che sta avendo: io me lo ricordo al mondiale Under 20 del 2007, era una specie di ala sul modello del primo Cristiano Ronaldo, con tanto fumo; ora invece Jorge Jesus al Benfica lo ha invece adattato a terzino sinistro, ed è ogni giorno più disciplinato e convincente, senza perdere brillantezza offensiva.

    La mia recriminazione rispetto al Portogallo riguarda il non utilizzo da titolare di Veloso davanti alla difesa.

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