mercoledì 23 giugno 2010

Stati Uniti-Algeria 1-0: Donovan 91'.


STATI UNITI (4-4-2): Howard; Bornstein (dal 35' s.t. Beasley), Demerit, Bocanegra, Cherundolo; Dempsey, Bradley, Edu (dal 19' s.t. Buddle), Donovan; Altidore, Gomez (dal 1' s.t. Feilhaber). (Spector, Onyewu, Holden, Clark, Torres, Guzan, Goodson, Hannemann). All. Bradley.

ALGERIA (3-4-2-1): M'Bolhi; Bougherra, Halliche, Yahia; Kadir, Yebda, Lacen, Belhadj; Ziani (dal 24' s.t. Guedioura); Matmour (dal 40' s.t. Saifi); Djebbour (dal 21' s.t. Ghezzal). (Gaouaqui, Mansouri, Boudebouz, Bellaid, Laifaqui, Chaouchi, Medjani, Mesbah, Ardoun). All. Saadane.

ARBITRO: De Bleeckere (Belgio).

NOTE: Spettatori: 49.365. Angoli: 5-4 per l'Algeria. Espulso: 48' s.t. Yahia per doppia ammonizione. Ammoniti: Yebda, Altidore, Yahia, Lacen, beasley. Recupero: 1'; 4'.

E' il sogno di qualsiasi bambino appassionato di calcio: una partita agli sgoccioli, una porta che sembra stregata e proprio all'ultimo tuffo il gol, la rete che regala la qualificazione al proprio Paese. Questo sogno è diventato realtà per Landon Donovan al 91' di Stati Uniti-Algeria, quando il bravissimo attaccante dei LA Galaxy ed ex Everton ha messo dentro con un piatto destro liberatorio quella maledetta palla che fino a quel momento non voleva saperne di entrare. Diciamolo subito: l'eliminazione degli USA sarebbe stata una monumentale ingiustizia, anche perché la nazionale di Bob Bradley è stata finora una delle poche squadre a mostrare una proposta di calcio ben definita, efficace e a tratti anche molto divertente; insomma, in un Mondiale dominato dal difensivismo esasperato e dalla mancanza di idee il passaggio del turno della "Stars and stripes" rappresenta una boccata d'aria fresca.
Della partita ho visto solo il secondo tempo, nel quale ho potuto osservare un'Algeria compatta e più propositiva della Grecia o della Svizzera di turno e una formazione statunitense che ha letteralmente cinto d'assedio l'area avversaria, trovando sulla sua strada un terzetto difensivo da applausi (particolarmente bravo Bougherra, sempre concentrato e pronto all'anticipo) e un portiere ispiratissimo. Il 4-4-2 di Bradley si è mosso sempre in modo armonico, trovando risposte precise dai due fantastici esterni Dempsey e Donovan e da un Bradley jr. sempre nel vivo del gioco; tra pali, parate di M'Bolhi ed errori degli attaccanti il tempo stava però passando senza gol, finché una delle caratteristiche migliori di questa squadra, il crederci sempre fino all'ultimo secondo, si è palesato nella rete del suo giocatore-simbolo. Un difetto? Gli USA mancano di un finalizzatore puro (Altidore è generoso ma non vede la porta) e negli scontri a eliminazione diretta potrebbero pagarlo caro. Un pregio? Questi non mollano mai, come dimostrano le rimonte contro Inghilterra e Slovenia e un dato più volte citato dai telecronisti di Espn: gli Stati Uniti sono la formazione che più ha segnato, durante le qualificazioni, negli ultimi 5 minuti di gara. Esce a testa alta l'Algeria, squadra più diligente e organizzata rispetto ad altre formazioni africane ma davvero troppo poco dotata negli ultimi sedici metri.

EDOARDO MOLINELLI

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