sabato 12 giugno 2010

Corea del sud-Grecia 2-0: Lee Jung-soo 7' p.t.; Park Ji-sung 7' s.t..



COREA DEL SUD (4-4-2): Jung Sung; Cha Du Ri, Cho Yong, Lee Jung, Lee Yong; Lee Chung (45'st Kim Jae), Ki Sung (30'st Kim Nam), Kim Jung, Park; Park Chu (42'st Lee Seung), Yeom Ki. (A disp. Lee Woon, Kim Young, Oh Beom, Kim Hyung, Kim Dong, Kang Min, Kim Bo, Ahn, Lee Dong). All.: Huh

GRECIA (4-3-3): Tzorvas; Seitaridis, Papadopoulos, Vyntra, Torisidis; Tziolis, Katsouranis, Karagounis (1'st Patsatzoglou); Charisteas (16'st Kapetanos), Gekas, Samaras (14'st Salpingidis),. (A disp. Chalkias, Sifakis, Spiropoulos, Moras, Papastathopoulos, Kyrgiakos, Malezas, Ninis, Prittas). All.: Rehhagel

ARBITRO: Hester (Nzl)

NOTE: giornata di sole, terreno in buone condizioni, spettatori 40.000 circa. Ammonito: Torisidis (G); angoli: 11-6 per la Grecia. recupero: 0', 2'.

Avevo grandi aspettative nei confronti della Corea del Sud in vista di questo Mondiale. Un collettivo interessante, forgiato negli anni da una serie di tecnici autoctoni e olandesi (Hiddink, Bonfrere, Advocaat, Verbeek) che hanno dato un'impronta di gioco chiara agli asiatici. A questo si aggiunge una generazione di giocatori di qualità (Park Ji-Sung, Park Chu-Young, Lee Chung-Yong) autori di una stagione sopra le righe in Europa, in squadre e campionati di primo piano. Nella gara d'esordio in Sudafrica la squadra ora guidata da Huh Jung-Moo (già tecnico nel '95 e tra il '98 e il 2000) non ha tradito le attese, dominando sul piano del gioco e della corsa una Grecia francamente inguardabile, brutta copia (ma non troppo) della squadra Campione d'Europa nel 2004. Rehhagel sceglie un 4-5-1 di Mourinhana ispirazione, con interpreti, purtroppo per lui, un po' diversi: Charisteas e Samaras esterni offensivi alla Eto'o - Pandev fanno rabbrividire, il povero Gekas là davanti fa quel che può, Karagounis e Katsouranis in mezzo al campo fanno sembrare il compagno di reparto Tziolis il fenomeno che non è. Se a questo si aggiunge una difesa da brividi, con Vyntra e Papadopoulos costantemente in difficoltà, il 2-0 finale per la Corea è quasi lapalissiano. Gli asiatici rischiano in avvio sugli sviluppi di un calcio d'angolo, ma pochi minuti dopo trovano il vantaggio con il centrale Lee Jung-Soo, completamente dimenticato dalla difesa ellenica. La partita in pratica finisce qui. Il piano ostruzionistico di Rehhagel va a farsi benedire e la Grecia non ha assolutamente le armi per creare problemi alla pur discutibile difesa coreana, spesso troppo bassa sui cross dalla tre quarti degli avversari e poco protetta da un centrocampo tecnicamente abile ma poco fisico. Poco male per Park e soci, che controllano piuttosto agevolmente il vantaggio, riuscendo anche a ripartire bene con fraseggi di prima e un movimento continuo che non dà punti di riferimento alla difesa greca, già piuttosto in difficoltà di suo. Utilissimo il lavoro di Park Chu-Young, interessantissimo attaccante del Monaco a cui manca solo un po' di lucidità sottoporta (notatasi anche nella partita odierna). Il 2-0 di Park Ji-Sung nella ripresa è un concentrato di tecnica e intelligenza, frutto di un movimento classico del giocatore del Manchester, bravissimo ad infilarsi nel burro della difesa avversaria e freddo nel battere il discreto Tzorvas in uscita. Nel finale la Grecia mette un po' di pressione agli asiatici alzando leggermente il baricentro e fornendo a Gekas un paio di palloni giocabili al centro dell'area, ma è troppo poco per invertire la rotta di un match ormai segnato. Per la Corea si aprono interessanti scenari: anche perdendo la prossima gara contro l'Argentina, gli asiatici potranno comunque giocarsi la qualificazione nell'ultima gara del girone con la Nigeria che, Lagerback permettendo, dovrebbe essere a questo punto l'avversaria numero uno per la qualificazione (fatto salvo il primo posto dell'Argentina).

GIULIANO ADAGLIO

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Con una rete per tempo, entrambe siglate al 7', la Corea del Sud inaugura nel migliore dei modi il proprio Mondiale, sconfiggendo la Grecia 2-0 nella prima partita del gruppo B. A Port Elizabeth è fin dai primi minuti netto il predominio territoriale e non solo degli asiatici, che si candidano a diventare una delle principali rivelazioni del torneo, potendo contare su un buon collettivo e su qualche individualità di ottimo livello. Gli insegnamenti di Hiddink hanno fatto fare il salto di qualità al calcio sudcoreano ma l'attuale selezione dà l'impressione di essere più convinta dei propri mezzi rispetto a quella che quattro anni fa, pur sfiorando la qualificazione a discapito della Francia poi futura finalista, non convinse mai del tutto (basta confrontare questa gara d'esordio con il risicato successo per 2-1 che allora gli uomini guidati da Dick Advocaat ottennero contro il non irresistibile Togo). Una formazione ordinata ed organizzata, che gioca un calcio rapido, a pochi tocchi, che ormai ha il pressing (sempre attuato alla perfezione) nel proprio DNA e che ha impressionato soprattutto per il modo tranquillo in cui ha giocato, sicuramente anche perchè agevolata dal vantaggio immediato firmato Lee Jung-Soo, arrivato paradossalmente (perchè in linea teorica almeno in quelle situazioni tattiche non dovrebbe esserci stata partita) su palla inattiva. Il raddoppio arriva soltanto nella ripresa perchè l'arbitro neozelandese Hester prende due gravi decisioni anti-coreane (rigore non concesso al promettente esterno del Bolton Lee Chung-Yong e fallo inesistente fischiato a Park Ji Sung lanciato verso il gol) e perchè Park Chu-Young, splendidamente lanciato in porta dal quasi omonimo Park Ji-Sung, si fa ipnotizzare da Tzorvas, l'unico dei suoi a salvarsi. L'unico rimprovero che si può fare ai sudcoreani è quello di non aver chiuso subito una gara giocata in scioltezza contro degli avversari in confusione totale: è servito infatti un assurdo regalo di Vyntra per far raddoppiare Park Ji-Sung (bravissimo nella circostanza a fare tutto da solo) e compagni. La partita di fatto si chiude qui, sebbene i cambi effettuati da Rehhagel velocizzino un minimo la compassata manovra ellenica e vivacizzino la gara, mettendo in mostra i limiti della linea difensiva sudcoreana (in evidente difficoltà sui palloni alti, non troppo reattiva e con marcature rivedibili all'interno dell'area di rigore). Il tecnico tedesco non è però esente da colpe: difficile comprendere come sia possibile pensare di attuare un 4-3-3 (che poi in realtà è un 4-5-1) con esterni offensivi giocatori come Samaras e soprattutto Charisteas (già poco mobile come punta centrale, figuriamoci come ala...), mentre allo stesso tempo i Salpingidis ed i Ninis sedevano in panchina. Ancor più deludente, se possibile, il reparto di centrocampo (Karagounis inesistente, Katsouranis irriconoscibile), semplicemente imbarazzante quella difesa che fino a qualche tempo fa veniva considerata come il punto di forza della Grecia: mal posizionati, lenti e goffi con il pallone tra i piedi i centrali Vyntra e Papadopoulos.

ALBERTO FARINONE

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Questo è il calcio moderno. Veloce, atletico, con interscambi continui fra quasi tutti i calciatori (gli unici a restare nella propria zona di competenza sono i centrali difensivi), grande competenza tecnica di gestione del pallone e movimento dello stesso su ritmi elevati. La Corea del Sud si presenta al Mondiale mantenendo fede al suo cammino precedente, che l'ha oprtata a vincere molte partite con sqaudre di grande livello grazie ad un assetto che guarda al futuro del calcio e non al passato. Certo poi serve Park Ji Sung per infilzare la difesa e restare lucido di fronte al portiere ma a chi non serve il calciatore che riesce a far fare il salto di qualità alla sqaudra in pochi secondi di possesso palla? La Corea si candida ad un ruolo di protagonista, non solo per le sue capaxcità fisiche e di ritmo, ma per la padronanza e la sicurezza nel gestire situazioni complesse, in cui fino a doggi si sentiva inferiore e indietreggiava. La Grecia è una sqaudra di dieci anni fa, con terzini poco mobili e centrocampisti solamente di rottura. Manca il Seitaridis del 2004 e un Basinas che almeno metta ordine. Gli attaccanti sono stati capaci di essere più immobili dei difensori.

JVAN SICA

3 commenti:

  1. Condivido l'apprezzamento per la Corea del Sud, una vera squadra, però non so quante possibilità abbia di affermarsi come rivelazione. Mi sembra troppo leggera nelle due aree, e son cose che si pagano tantissimo.
    Jvan lancia la sfida all'Argentina, e l'aspetto descritto sopra continua a farmi sbilanciare notevolmente il pronostico a favore dell'Argentina. Senza contare che il fatto che l'Argentina sia avvolta dai dubbi non esclude che possa progredire, cosa che credo succederà.

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  2. condivido Valentino sulla Corea del Sud, anche se mi sembra che siano un minimo migliorati in fisicità rispetto alle precedenti edizioni...

    Santeria

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  3. Non è solo fisicità, è anche leggerezza del tipo "vado in svantaggio, gioco gioco e gioco ma non rimonto mai", mi dà un po' una sensazione di quel tipo...
    L'Argentina invece è "ti faccio gol anche bendato con le catene ai piedi e le mani legate dietro la schiena", per intenderci.

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