CILE (3-3-1-3): Bravo; Medel, Ponce, Jara; Isla, Carmona, Vidal (dal 1' s.t Valdivia); Fernandez (20' s.t. Paredes); Sanchez, Suazo (dal 1' s.t. Gonzalez), Beausejour. (Pinto, Marin, Contreras, Fuentes, Estrada, Fierro, Millar, Tello, Orellana). All.: Bielsa.
SVIZZERA (4-4-1-1): Benaglio; Lichtsteiner, Von Bergen, Grichting, Ziegler; Behrami, Huggel, Inler, Fernandes (dal 32' s.t. Bunjaku); Frei (dal 42' p.t. Barnetta); Nfuko (dal 23' s.t. Derdiyok). (Woelfli, Leoni, Eggmann, Senderos, Magnin, Padalino, Schwelger, Shaquiri, Bunjaku, Yakin). All.: Hitzfeld.
ARBITRO: Al Ghamdi (Arabia Saudita)
NOTE: spettatori 40mila circa. Espulso Behrami al 31' p.t. per gioco scorretto. Ammoniti Suazo, Nfuko, Carmona, Ponce, Barnetta, Inler, Fernandez per gioco scorretto, Medel per comportamento non regolamentare e Valdivia per simulazione. Angoli: 5-3. Recupero: 2' p.t., 3' s.t..
Ci stava per cascare anche Bielsa nel trappolone svizzero. Gli esteti odieranno a morte la sua squadra, ma la struttura difensiva messa in piedi da Hitzfeld merita perlomeno rispetto. Queste due linee che accorciano costantemente chiamano l’avversario a spremersi le meningi per superarle. E dobbiamo dire che come la Spagna anche il Cile non ha risposto al meglio.
Se la Spagna ha giocato con la testa fra le nuvole, il Cile del primo tempo ha giocato senza testa. Da un estremo all’altro: orizzontale e con movimenti incontro al pallone che non smuovono di un millimetro la difesa la Spagna, eccessivamente verticale e precipitoso invece il Cile. Anche questo è peccato con la Svizzera: appena recuperano il pallone i sudamericani si lanciano subito con enorme foga nello spazio.. sì, ma quale spazio? Contro una squadra che tiene la difesa a pochi metri dalla linea dell’area di rigore, lo spazio prima te lo devi creare, devi aprire da un lato all’altro e dopo, solo dopo, infilarti in una di quelle fessure nel mezzo. Devi anche temporeggiare, il giusto, ma devi farlo.
Invece niente, polli senza testa, anche col ritorno dell’avveniristico 3-3-1-3 di Bielsa, e la Svizzera prima di beccarsi l’espulsione stava anche uscendo dal guscio, prendendo confidenza. La cacciata di Behrami immobilizza il copione del match, e il Cile inizialmente (con l’adattamento sulla fascia di Frei, spaesatissimo e presto rimpiazzato da Barnetta) trova uno sbocco proprio su quella fascia con le cavalcate e i cross calibrati di Beausejour, ma in mezzo, dove bisogna inevitabilmente passare per buttare il pallone in rete, ci sono pochissime idee.
Paga il rientrante Suazo, fuori dal match in entrambe le sue apprezzabilissime vesti (quella di finalizzatore e quella di perno spalle alla porta), entrano Valdivia e Mark González per dare un’impronta ancora più offensiva alla squadra (fuori Vidal, Beausejour arretrato), e dopo 20 minuti di ripresa paga anche Matias Fernández, sostituito da Paredes, che va a fare la prima punta e lascia la trequarti a Valdivia, inizialmente riproposto da falso centravanti come con l’Honduras.
Proprio Mati merita una notazione, e purtroppo è ancora negativa: quanto è involuta l’ex promessa di Colo Colo e Villarreal, quanto appesantisce il gioco… Fate il confronto con Valdivia, e vedrete Mati che riceve spalle alla porta, che ogni volta si deve girare, portare palla, arrancare… non si sta dimostrando un vero rifinitore, ma un solista ancora abbastanza indefinibile. Valdivia pur senza fare cose straordinarie riceve molto di più fronte alla porta, perché sa come smarcarsi fra le linee, come nascondersi alle attenzioni sia della difesa che del centrocampo avversario, sa dove ricevere palla ed ha anche tempi e visioni migliori nel liberarsene.
Paredes offre l’assist del gol decisivo a Mark González, ma spreca clamorosamente un paio di contropiedi nel finale, quasi permettendo la beffa del pareggio svizzero, un destro a botta sicura di Derdiyok (non può partire dalla panchina, dà una profondità che per come gioca questa Svizzera né Nkufo né Frei possono dare) di poco a lato sul quale il Loco e la sua banda avranno perso minimo due anni di vita.
VALENTINO TOLA
JVAN SICA
Risultato che inguaia la Spagna e contribuisce a rendere equilibratissimo e incerto questo gruppo. Se il Cile passa sarà la classica mina vagante del torneo, ancor più se Suazo dovesse ritrovare presto la condizione, mentre la Svizzera è un'altra di quelle squadre iper-rognose che ti tengono sempre sulla corda: difficile segnarle e molto facile beccarsi un gol in contropiede (in tal senso Derdiyok dentro, sempre, sono d'accordissimo). Vedremo chi la spunterà...
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