sabato 26 giugno 2010

Uruguay-Corea del Sud 2-1: Suarez (U) al 7' p.t; Chung-Yong (S) al 23', Suarez (U) al 35' s.t.



URUGUAY (4-3-1-2): Muslera; Maxi Pereira, Lugano, Godin (1'st Victorino), Fucile; Diego Perez, Arevalo, Alvaro Pereira (24' st Lodeiro); Forlan; Suarez (40' st A.Fernandez), Cavani. (Castillo, Silva, Gargano, Eguren, Abreu, I.Gonzalez, Scotti, S.Fernandez, Caceres). All. Tabarez.

COREA DEL SUD (4-4-1-1): Sungryong; Cha Du-Ri, Yong-hyung, Jung- Soo, Young-Pyo; Jae-Sung (16' st Dong-Gook), Jung-Woo, Sung-Yeung (40' st Ki-Hun), Chung-Yong; Park Ji-Sung; Chu-Young. (Woon-Jae, Young-Kwang, Beom-Seok, Hyung-il, Nam-Il, Bok-Young, Jungh-Wan, Seung-Yeoul, Dong-Jin, Min-Soo). All. Huh.

ARBITRI: Stark (Germania)

NOTE: spettatori 40.000 circa. Angoli: 3-3. Ammoniti: Jung-Woo, Yongh-Yung. Recupero: 1'; 3'.



Un terreno di gioco indecoroso che con la forte pioggia del secondo tempo peggiora ulteriormente, un arbitraggio pessimo (anche se gli errori sono più o meno equamente suddivisi) e una squadra dalla mentalità decisamente speculativa: c’è tutto perché il primo ottavo di finale di questi Mondiali diventi un match piuttosto dimenticabile, ma a rendere divertente il match c’è la Corea del Sud che mostra un buon calcio e nel secondo tempo domina per lunghi tratti. Il gioco del calcio però spesso e volentieri sa esprimere verdetti illogici e allora ad avere la meglio è la squadra che meno avrebbe meritato la vittoria, un Uruguay che trova gli episodi giusti in 90 minuti mal giocati e male interpretati.

La Corea del Sud si fa decisamente preferire, ma paga una certa indisciplina difensiva vista nel primo tempo, con la linea a quattro e il portiere che hanno commesso degli errori davvero banalissimi, rischiando più e più volte il capitombolo: non a caso, il gol che sblocca il match arriva proprio su un cross di Forlan davvero mal giudicato da Jung Sung-Ryong, per l’ennesima papera di un portiere a questi Mondiali. La squadra di Huh Jung-Moo prende in mano decisamente il gioco già nel primo tempo ma senza convinzione, scuotendosi decisamente nella ripresa alzando i ritmi, cercando le combinazioni continue tra i mobilissimi quattro elementi offensivi e creando occasioni, ma peccando di un altro elemento per essere decisivo ai fini del risultato finale, ovvero l’incisività negli ultimi metri: con un killer da area di rigore, la squadra sudcoreana con ogni probabilità avrebbe portato a casa la vittoria, quantificando meglio le grandi occasioni avute. Il gol del pareggio arriva su un doppio errore di Victorino e Muslera in mischia, ma Lee Chung-Yong dopo il gol del pareggio fallisce una grandissima occasione con una finalizzazione pessima e nel finale anche Lee Dong-Gook combina un pasticcio sprecando un’enorme chance: il buon Park Chu-Young ha ottime movenze ma non è il tipico attaccante di area di rigore, quanto più una seconda punta, così come gli altri trequartisti sono bravissimi in appoggio ma non sono stati concreti negli ultimi metri. E’ la mancanza che costa carissimo alla Corea del Sud, che nella ripresa aveva reagito alla grande.

Gli episodi e un grande Luis Suarez premiano oltremodo l’Uruguay, che come sempre pratica un calcio piuttosto speculativo e mai del tutto convincente: anche in questo torneo per la maggior parte del tempo la squadra di Tabarez ha pensato a coprirsi, facendolo però decisamente meglio rispetto a questo secondo tempo, quando la squadra non riusciva mai ad uscire per respirare, perdeva metri e appariva in totale affanno fino al gol del pareggio. Nel primo tempo l’Uruguay ha lasciato all’avversario in mano il gioco difendendo il gol di vantaggio ma lo aveva fatto abbastanza bene, non subendo molto negli ultimi metri anche grazie a tante buone chiusure di Diego Godin: la sua uscita dal campo (quasi sicuramente per i problemi fisici che lo avevano tenuto fuori anche per il match contro il Messico) è stata pagata decisamente dalla squadra, perché Diego Lugano ha temperamento ma poca lucidità mentre Victorino ha fatto parecchi danni apparendo spesso fuori posizione. Il centrocampo con onesti pedalatori ma con poca qualità non aveva aiutato e allora i tre attaccanti si erano trovati del tutto isolati (oltretutto, Cavani è stato abbastanza un fantasma in campo), per una squadra spaccata in due e in sofferenza. Sul piano tecnico e tattico la partita è totalmente nelle mani della Corea del Sud, ma a sfuggire a questi dettagli razionali c’è Luis Suarez, vero e proprio trascinatore dell’Uruguay in questo match: dopo il gol di rapina del primo tempo, nella ripresa trova dal nulla un tiro a giro fenomenale vincendo quasi da solo la partita e nascondendo i difetti dei compagni di squadra. Straordinario.

Avanza allora l’Uruguay delle individualità e del calcio speculativo: in fase di costruzione però il livello medio non è certo soddisfacente e nemmeno questa mentalità improntata un po’ troppo alla difesa del risultato e alla ricerca dell’episodio (mentalità un po’ tipica della scuola uruguaiana) può convincere più di tanto. Sarebbe stato decisamente più interessante vedere ai quarti di finale questa Corea del Sud frizzante, con ottima organizzazione e movimenti sempre molto collaudati: probabilmente però alla squadra di Huh Jung-Moo sono mancate quelle individualità di spicco che invece l’altra asiatica rimasta in corsa (ovvero il Giappone) ha. Di certo, i sudcoreani hanno peccato di concretezza e nel corso del torneo (pensando anche al match contro la Nigeria) sono stati parecchio indisciplinati in difesa: è un peccato, perché la Corea del Sud ha lasciato intravedere momenti brillanti in un torneo mediamente piuttosto scadente e poco divertente.

SILVIO DI FEDE

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Se amate l'estetica, il "futbol bailado" e altre amenità del genere l'Uruguay non è e non sarà mai la vostra squadra in questo Mondiale, ma da oggi tutte le altre pretendenti al titolo dovranno fare seriamente i conti con la Celeste del Maestro Tabarez. Che efficacia, che solidità difensiva e che sfoggio di attaccanti di livello hanno i sudamericani, tornati a qualificarsi ancora una volta per i quarti di finale della Coppa del Mondo quarant'anni dopo Mexico '70, dove si arresero solo allo strabiliante Brasile di Pelé, Jairzinho, Rivelino e Tostao. La Corea del Sud non ha giocato male, anzi ha dominato lunghi tratti della ripresa, ma ha mostrato tre difetti davvero a mio avviso imperdonabili: un attacco sprecone, una difesa impresentabile e una tenuta psicologica non ottimale, motivi che mi spingono ad andare controcorrente e ad affermare che questa non mi è sembrata la squadra degna di tutte le attenzione che le sono state finora tributate. Gli asiatici fanno tanto movimento e praticano un buon calcio, cercando sempre di far correre la palla a terra e di ragionare, tuttavia non mi convincono del tutto; d'altra parte, già con la Nigeria avevano rischiato fortemente di uscire, mostrando di soffrire oltremodo avversari fisici e rabbiosi. ancorché meno orgaizzati tatticamente. All'Uruguay sono bastate due fiammate per passare il turno: prima hanno sfruttato un errore da terza categoria dell'intera difesa degli asiatici (sul cross basso di Forlan Sung-Ryong non è il solo responsabile, visto che i quattro davanti a lui hanno dormito), quindi hanno accelerato dopo il gol del pari e hanno spinto senza fatica i sudcoreani nella propria metà campo, trovando il 2-1 grazie alla magia di Suarez. Nel mezzo, un controllo senza affanni nel primo tempo e una grande sofferenza nel secondo, dovuta anche all'uscita dal campo di un impeccabile Godin (Victorino non è piaciuto, perché non provare Caceres?). In generale, insomma, mi ha convinto molto di più l'Uruguay, che non giocherà a mille all'ora e non avrà grandi palleggiatori nel mezzo, ma che finora ha incassato solo un gol e sa fare malissimo quando attacca grazie alle qualità dei suoi uomini di punta. E se la sudamericana meno accreditata finisse per essere una delle grandi sorprese del torneo...?

EDOARDO MOLINELLI

7 commenti:

  1. Non sono del tutto d'accordo..,
    L'Uruguay ha controllato la partita dopo essere passato in vantaggio, soffrendo un pò nel secondo tempo; ma subito dopo il pareggio si è spinta nuovamente in avanti e ha trovato il nuovo vantaggio.
    Se Luis Suarez non fosse un giocatore egoista la partita sarebbe finita molto prima (contropiede sulla destra e tiro da posizione defilata con Forlan libero al centro, e il colpo di testa sbagliato con la difesa asiatica salita male con Lugano da solo davanti al portiere ).
    A me sembra una buonissima squadra questo Uruguay, difesa solida, centrocampo di corsa e resistenza e 3 buonissimi giocatori davanti. Da sottolineare l'ottimo Maxi Pereira a destra (qualità e quantità) e la disposizione offensiva con le due punte larghe e Forlan "rifinitore" che diventa punta centrale alla Hidegkuti con il Modulo M della Grande Ungheria.
    Ovvio che con un centrocampista di qualità in più in mezzo al campo la squadra salirebbe di livello.
    Cmq buonissime possibilità di andare in semifinale, poi penso che a quel punto Tabarez tolga una punta, difesa e contropiede e speriamo che Forlan indovini una bomba da fuori...

    Santeria

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  2. Leggo solo ora il commento di Edoardo, sono d'accordo con gran parte della sua analisi.

    Santeria

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  3. Ciao Santeria, anche per me l'Uruguay è una buona squadra e in generale la vedo molto adatta a competizioni brevi come il Mondiale. Se vanno in vantaggio è molto difficile rimontarli, e infatti oggi la partita si era messa subito bene per loro con quel gol in apertura; nel primo tempo non li ho mai visti in affanno, nella ripresa sinceramente sono stati schiacciati e la Corea ha dominato il possesso palla, tuttavia si sono difesi con ordine e hanno segnato non appena sono tornati a spingere. Hai pienamente ragione su Suarez, che adesso è divenuto l'eroe del match per la doppietta ma che ha rischiato il linciaggio (olte alle due occasioni ricordate da te c'è anche quel tiro da fuori con Cavani solo a destra, su palla recuperata dopo l'ennesimo errore diensivo sudocreano).
    La Corea del Sud non dico che sia un bluff, tuttavia ha dei limiti evidenti che non la rendono una squadra compiuta; io poi non apprezzo particolarmente chi girare tanto la palla e poi o non tira o la spedisce al terzo anello. Meglio l'Uruguay, non fenomenale ma concreta, verticale e diretta. Dei sudamericani mi piacciono molto i due Pereira, oltre a Diego Lugano che è sempre più un mio idolo personale.

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  4. Ciao Edoardo.
    Si sull'Uruguay siamo d'accordo su quasi tutto e condivido appieno anche la tua analisi della Corea del Sud che è una discreta squadra ma non penso possa aspirare a diventare una big a meno che non trovino da qui ai prossimi mondiali fisicità e concretezza. Penso che per loro sia già un buon traguardo essere cmq una squadra ormai quasi stabilmente da "eliminazione diretta".
    Capitolo Suarez:
    il giocatore ovviamente c'è con tutte le sue qualità, personalmente lo seguo dai Mondiali Under 20 in Canada del 2007 dove giocava esterno del tridente con Cavani centrale, e ancora militava nel Groningen.
    Però guardandolo meglio in questi ultimi anni in cui è "esploso" non mi convince del tutto sopratutto a livello caratteriale e di personalità. Ha sbagliato spesso partite importanti e sopratutto a zero spirito di squadra e tanto, ma tanto, ego che lo porta a cercare quasi sempre l'azione personale e il "numero" ( mi ricorda molto Ibrahimovic in questo lato del carattere).
    Mi rendo conto che dirlo oggi può sembrare una bestemmia dopo la doppietta e l'eurogoal decisivo , però non sò non mi convince al momento ad altissimi livelli per questi limiti caratteriali pur avendo buonissime qualità.
    Guarda un Forlan un cannoniere principe che sta giocando di squadra, da rifinitore-attaccante arretrato (mi piace molto questa soluzione tattica, come ho detto alla Hidegkuti, anche se ovviamente ne è un pò penalizzato), spesso spalle alla porta, gioca di prima spesso, a volte tiene palla e smista il gioco; un grandissimo giocatore di squadra insomma.
    Diego Lugano idolo, c'è stato un periodo qualche anno fà nel Fenerbahce dove ha fornito prestazioni a livello dei migliori difensori centrali del mondo.
    Ripeto anche che mi sta impressionando Maxi Pereira (pecca mia, lo conoscevo poco..)

    Santeria

    Ps:
    fra l'altro ho giocato a inizio mondiale Forlan capocannoniere.
    Da una parte sono contento che l'Uruguay vada avanti (se arriva in semifinale, ha 7 partite assicurate..) dall'altra egoisticamente spero che Tabarez risposti Forlan più avanzato..

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  5. Forlan ha un'energia inesauribile considerata l'età. Certi giocatori sembra che davvero non sentano il peso degli anni ma anzi, al contrario, col passare delle stagioni diventano sempre più completi e decisivi. Sono d'accordo con Santeria, lui e Villa si giocheranno lo scettro di capocannoniere del Mondiale.
    Tommaso.

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  6. Non so, mi sembra che Forlan giochi un po' troppo lontano dalla porta per segnare i gol necessari a diventare capocannoniere. Peraltro sarei contento se ci riuscisse, è un giocatore ammirabile e anche un tifoso dell'Athletic (ha una nonna basca ;) ).
    Suarez in effetti è molto egoista, ma è ancora molto giovane e penso che potrà solo migliorare come personalità.

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  7. Molto interessante questo post "doppio" di Silvio e Edo con due visioni dell'incontro quasi opposte. Alla fine è il bello di questo blog, no? Sud Corea e Uruguay erano due delle mie "favorite" in questo Mondiale, non perché le pronosticassi potenziali vincenti del torneo (ça va sans dire), ma perché ne apprezzavo le caratteristiche, per quanto espressioni di due filosofie calcistiche quasi opposte. Essenziali, talentuosi e pieni di "garra" i sudamericani, degni rappresentanti di un paese dalla tradizione calcistica enorme; organizzati, mobilissimi e sempre più maturi gli asiatici, ormai ben lontani dall'essere una sorpresa. Alla fine ha avuto la meglio l'Uruguay, ma se la gara fosse terminata diversamente non sarebbe stato uno scandalo. La Corea m'aveva impressionato nel primo match del torneo, poi sono emersi i limiti ben evidenziati da Valentino in uno dei primi commenti qui sul blog: troppo leggeri nelle due aree, poco ficcanti in avanti e non abbastanza cattivi. L'Uruguay, per contro, ha acquisito sicurezza di partita in partita, grazie anche agli aggiustamenti in corsa di Tabarez, tecnico forse tradizionalista ma tutt'altro che sprovveduto. Il lavoro di Cavani e Forlan è quanto mai apprezzabile e permette alla squadra di sopportare l'egoismo di Suarez, giocatore forse non ancora pienamente esploso ma dai mezzi e della sfrontatezza perfetti per incidere in una competizione come il Mondiale (per dire, nella nostra nazionale un giocatore del genere ce lo sognamo: onesti mestieranti del pallone senza un briciolo di personalità). Su Lugano che dire? Sfondate una porta aperta: non so, tra lui ed Elano, chi mi fa più rabbia vedere relegato a Istanbul, con tutto il rispetto per un campionato competitivo (ma decisamente poco visibile) come quello turco. Ah, a proposito, Arda Turan è il giocatore che mi manca di più in questi Mondiali...

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